Il post di Andrea Olla ospitato nel blog di Vito Biolchini (potete leggerlo qui) evidenzia una realtà che non possiamo ignorare: i giovani si sentono distanti dalla politica, una distanza alimentata dalla percezione di essere irrilevanti agli occhi di chi governa e da un sistema educativo che troppo spesso trascura di connettere gli studenti con l’attualità politica e sociale. Questa situazione pone sfide significative ma anche opportunità immense per il futuro della nostra società, specialmente in vista delle prossime elezioni regionali.
Come candidata, ritengo fondamentale ascoltare le voci dei giovani, non solo perché rappresentano il futuro della Sardegna, ma anche perché possiedono un’energia, una creatività e una sensibilità uniche che possono arricchire e rinnovare il nostro approccio ai problemi attuali.
La loro percezione di essere trascurati dalla politica non è solo un campanello d’allarme; è un appello all’azione.
La speranza espressa da Eleonora di vedere la politica avvicinarsi di più alla scuola sottolinea l’importanza di creare spazi di dialogo e di ascolto attivo nei contesti educativi. Le scuole dovrebbero diventare luoghi dove si discute di politica in modo costruttivo, dove le assemblee d’istituto sono viste come opportunità per esprimersi e contribuire, non solo come giorni di vacanza. La politica deve dimostrare ai giovani che la loro opinione conta, che possono essere protagonisti del cambiamento.
Giuseppe, Alessandro e Chiara ci ricordano che i giovani hanno la responsabilità di interessarsi al loro futuro, ma anche che hanno bisogno di strumenti adeguati per farlo. I social media, ad esempio, possono giocare un ruolo cruciale nel colmare il divario tra giovani e politica, ma solo se usati in modo responsabile e informativo.
In questa prossima tornata elettorale, il mio impegno è quello di rafforzare il legame tra i giovani e la politica, promuovendo iniziative che li coinvolgano direttamente e che valorizzino il loro contributo. È essenziale lavorare per una società in cui i giovani non solo si sentano ascoltati, ma siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro presente e il loro futuro.
Invertire la tendenza di distacco non è solo un dovere, ma un’opportunità per rinnovare il nostro tessuto sociale e politico. I giovani non sono solo il futuro; sono il presente, e la loro partecipazione è cruciale per costruire una Sardegna più giusta, inclusiva e prospera. La politica ha il dovere di aprirsi, di diventare più accessibile e coinvolgente, perché solo così possiamo sperare in una comunità più forte e coesa.
Ogni giovane sardo ha il potere di fare la differenza. È il momento di avvicinarsi, di far sentire la propria voce. La politica ha bisogno di voi, della vostra passione, della vostra visione.
Insieme, possiamo costruire il futuro che desideriamo.
